"Lo yoga è una Via di Conoscenza dove l'esperienza interiore è immediata,
e l'esperienza immediata è la base della Conoscenza"
dott. Andrea Manzi
Lo yoga è un percorso che insegna a conoscere se stessi, a cominciare dalle possibilità e tutti i limiti, propri di ogni individuo. È una via che ognuno può percorrere, una via che si apprende comunque solo attraverso la pratica costante e magari quotidiana.
Lo yoga è antichissimo; circa 10000 anni, secondo alcuni importanti scritti; è una pratica a cui tutte le culture e discipline di tutti i tempi hanno sempre attinto e continuano ancora oggi ad attingere (vedi il Pilates, la Bioenergetica, il Counseling e non ultima la Psicoanalisi). È una disciplina straordinaria perché mette in grado la persona di partire dal Sé attuale, dal suo corpo, dal suo respiro, dalla sua mente, per poter agire su tutto ciò che la circonda. Erroneamente vista e interpretata da molti come una tecnica puramente individualistica, insegna in effetti che la forza acquisita dal singolo si propaga naturalmente a tutti quelli che lo circondano, fino alla continuità in cui vive.
Non a caso lo yoga insegna che:
“se il corpo cambia, cambia l’Essenza del Sé, se l’Essenza cambia, il kosmo intero si modifica”
Un altro errore ricorrente è quello di dividere lo yoga in tante differenti correnti che creano nel neofita solo una grande confusione.
Questa idea confusa può venire però anche esclusivamente dalla visione soggettiva di chi lo segue e lo tramanda: risulta infatti che i religiosi lo interpretano solo come se fosse una religione (Yoga ishtadevata), i ginnasti lo vedono solamente come un insieme di pratiche fisiche (Asana dell’Hatha Yoga) e dagli appassionati della musica viene considerato a livello di strumento sonoro (Nada o Mantra Yoga). C’è poi chi segue lo yoga come via della pura devozione a una forma divina (Bhakti Yoga) o chi lo considera soltanto in funzione del risultato delle proprie azioni (Karma Yoga). Ciò che stupisce è che ci sono numerose persone che decidono di “fare meditazione” ricercandola nelle vie del buddhismo zen o tibetano, anche se sono praticanti dello yoga, come se lo yoga in se stesso non contemplasse la meditazione (Dhyana Yoga), anche se in una prima forma leggera, e si attenesse esclusivamente ad esercizi corporei.
È fondamentale, per chi si avvicina alla pratica in questione, decidere di accettare ciò che avviene, diventare semplicemente osservatori attenti e silenziosi di se stessi. Non voler affrettare i tempi, che bisogna che siano necessariamente lenti, proprio come necessariamente lenta è l’esecuzione di ogni esercizio yoga, poiché lento è il tempo naturale del cambiamento kosmico.
Non bisogna neppure crearsi false illusioni di raggiungere chissà quale alta vetta.
Bisogna tenere ben presente che non è importante fare dei passi che un giorno ci condurranno al fine. Ognuno di questi passi è in sé stesso una meta, per piccolo che possa essere.
È fondamentale in ogni caso accettare ciò che è e che avviene. Non drammatizzare se ciò che avviene non riflette le proprie aspettative, da un lato sentendosi fragili mentalmente e perciò inadeguati; non rallegrarsi presuntuosamente pensando dall’altro lato di aver raggiunto così facilmente “l’illuminazione”.
Il movimento energetico che si crea attraverso lo yoga è tale che può veramente portare, chi è particolarmente sensibile, a determinati stati di autocoscienza. È doveroso perciò, per chi insegna, discutere e mettere a nudo, non alimentando, particolari sensazioni che in particolari persone, le quali non hanno ancora trovato un buon equilibrio, che non sono ancora ben “centrati” e mentalmente forti, si possono presentare.
Certamente è corretto iniziare attraverso le asana un lavoro corporeo, per sciogliere le tensioni muscolari, per conoscere meglio il corpo, per aiutarlo se ha dei problemi, a riequilibrare le energie vitali degli organi e dei visceri, ma ricordando comunque che si lavora sempre contemporaneamente anche su piani più sottili:
- sul respiro, Pranayama;
- sulle vibrazioni che sono parte del respiro stesso;
- sui centri energetici, Chakra, che vengono stimolati in ogni esercizio;
- sugli elementi del corpo che ai Chakra sono correlati e che occorre mantenere in armonia con gli stessi elementi esterni;
- sulla concentrazione mentale, Dharana, e sulla meditazione, Dhyana.
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